La Nostra Storia

Il Liceo Morandi compie sessant’anni

Il Liceo Scientifico di Finale Emilia venne istituito nel 1951, in un clima di rilancio dell’istruzione superiore che, prima della guerra, aveva avuto un andamento assai irregolare.

In epoca pre-unitaria, come scrive Carlo Grossi in un suo studio sull’istruzione pubblica a Finale Emilia[1], l’istruzione superiore era gestita da due scuole, il Ginnasio-seminario, di impronta classica, che venne soppresso nel 1905, e la Scuola tecnica, trasformata poi, negli anni fra le due guerre in scuola Complementare e poi in Scuola d’Avviamento Professionale.

Nel 1936 fu aperto, per iniziativa comunale, un Istituto Tecnico Inferiore, trasformato, nel 1943 in Scuola Media, che divenne statale nel 1951.

L’Amministrazione Comunale, una volta passata in carico allo Stato la Scuola Media, devolse la rilevante cifra risparmiata all’istituzione di un Liceo Scientifico, che iniziò a funzionare nell’anno scolastico 1951-52 con una classe prima di diciassette studenti.

Luigi Casini

La presidenza fu affidata a Luigi Casini, figura di grande levatura intellettuale e storico del medioevo di notevole importanza. Originario di Bazzano, dove era nato il 2 marzo 1876, Luigi Casini era il fratello minore del più noto Tommaso, grande studioso di Dante e autore, tra l’altro, di un famoso commento alla Divina Commedia. Laureatosi nel 1904 con una tesi di storia medioevale, era stato docente di storia e geografia nel Regio Istituto Tecnico “Jacopo Barozzi” di Modena.

Nel 1913 ricevette il Cavalierato dell’Ordine della Corona d’Italia. Membro della “R. Deputazione di Storia Patria” dal 1905 fino alla morte, avvenuta nel 1967, è autore di scritti e saggi di storia. Nel 1955 il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferì il Diploma di Benemerenza della Cultura e dell’Arte per la sua dedizione all’attività didattica.

Alla passione per la storia univa quella per lo sport, e in particolare per il calcio, disciplina sportiva in cui aveva ricoperto nei primi anni venti importanti incarichi dirigenziali a livello regionale e nazionale, ma durante il ventennio era stato emarginato dalla F. I. G. C. per alcuni trascorsi politici sfavorevoli al regime. Aveva poi riallacciato i rapporti con la Lega Regionale Emiliana nel 1945 ed era divenuto dirigente del Finale Emilia, e nel 1946 Consigliere Federale per la Serie C.

Quando divenne preside del Liceo aveva 75 anni e non stupisce se già l’anno successivo lasciò l’incarico. Gli subentrò Carlo Grossi, che resse il Liceo fino al 1959.

Grossi era nato a Finale Emilia il 24 marzo 1878. Laureato in lettere all’università di Bologna, allievo del Carducci e del Pascoli, fu il primo sindaco socialista di Finale nel 1907. Nel 1914 si arruolò volontario abbandonando la carica di Sindaco. Al ritorno dalla guerra, ricoprì la carica di professore presso le “Scuole Tecniche” di Mirandola; sarebbe morto il 30 dicembre 1973 alla ragguardevole età di 95 anni.

Sotto la presidenza Grossi il Liceo si consolidò, divenne statale ed ebbe una propria sede.

In un primo tempo era stato ospitato in locali di fortuna al piano terreno delle scuole elementari, finché, nel 1956, venne sistemato in un edificio appositamente costruito che aveva al pianterreno la Scuola Media mentre al Liceo erano riservati il primo ed il secondo piano.

Comune e Provincia provvidero a dotarlo di un’attrezzatura scientifica e didattica adeguata.Carlo Grossi-small

E fu sempre Carlo Grossi a volere l’intitolazione del Liceo a Morando Morandi, che venne deliberata dal collegio docenti del 10 gennaio 1955; La dedica a Morandi celebra la memoria di un importante uomo di cultura finalese del XVIII secolo e mette in risalto il forte legame della scuola con il territorio.

Scrive Grossi: “Parve (…) che meglio convenisse ricercare, per farne il simbolo del nostro liceo, un uomo, possibilmente nato a Finale, che, e per le discipline professate, e per la attività scientifica esplicata, potesse rispondere al duplice fine che il comune ci proponeva, di ricordare un concittadino meritevole, l’opera del quale avesse tuttavia attinenza col tipo della nostra scuola, e fosse consona ai fini particolari cui essa è indirizzata.”

Morando Morandi fu singolare figura di medico e scienziato che unì interessi scientifici e letterari, come era nella miglior tradizione del Settecento. Ebbe il merito di ridare vita all’Accademia finalese dei Fluttuanti quando le Accademie erano luogo di scambi culturali e dibattito, mentre il sapere all’interno delle Università era ancora vincolato al rispetto dell’auctoritas.

Nella prassi medica, fin dagli anni venti del Settecento, era stato fautore della “vaiolazione”, una tecnica di immunizzazione contro il vaiolo che consisteva nell’inoculazione di materiale infettante per via cutanea. Il virus risultava indebolito da questa via di penetrazione diversa dalla via naturale (respiratoria), e ciò contribuiva a rendere quasi sempre benigno il decorso dell’infezione artificiale.

Questa tecnica può essere considerata precorritrice della vaccinazione di Jenner.

Nel 1751 Morandi fu tra i fondatori della Accademia dei Conghietturanti, che aveva lo scopo di migliorare la professionalità della classe medica e svolgeva una funzione didattica nei confronti degli studenti di medicina.

L’intitolazione a Morandi venne accettata dal Ministero nel 1956.

Nel 1959 il Liceo divenne statale grazie anche all'interessamento di Aldo Moro, allora ministro della Pubblica Istruzione.

Nell’anno scolastico 1958-59 il corpo docente era così costituito: Preside, Carlo Grossi; insegnanti: Bortolotti Tegani Giuseppina (Italiano, latino, storia cl. 2e e 4e), Ferraresi Cosenza Angela (Italiano, latino, storia cl. 3e e 5e), Govi Lino (Italiano, latino, storia, geografia cl. 1e), Pincelli Umberto (Matematica e fisica), Bregoli Salvi Antonietta (Matematica), Molinari Castellazzi Maria (Storia e filosofia), Ferraresi Caterina (Inglese), Vancini Arbizzani Magda (Scienze naturali e chimica), Silvestri Walter (Disegno), Mazzi Silvano (Educ. fisica maschile), Colombini Loretta (Ed. fisica femminile), Dallari Don Geminiano (Religione). La Molinari, classe 1902, era l’insegnante più anziana; tutti gli altri non superavano i 34 anni d’età e ben quattro, ossia un terzo del corpo docente, non arrivava a trent’anni.

Dopo che Grossi si fu ritirato nel 1959 (aveva 81 anni), Il Liceo conobbe un lungo periodo di instabilità: molto spesso i presidi, incaricati o titolari, rimanevano appena un anno o due e ciò finì col ripercuotersi sulla mancanza di stimoli che una presidenza consolidata può imprimere alla scuola, e in ultima istanza, sulle iscrizioni. E così, dopo un periodo di incremento delle iscrizioni negli anni sessanta, forse da mettere in relazione con la ripresa demografica dei primi anni cinquanta, nel corso degli anni settanta si era ritornati quasi al livello degli inizi. Era necessaria una svolta. E la svolta arrivò nel 1980 con la “maxi sperimentazione” fortemente voluta dal preside Umberto Moretti.

Un articolo su “Il Giornale di Modena” del 29 giugno 1980[2] illustra la nuova sperimentazione in questi termini:

«Gli studenti più meritevoli della Bassa che intendono conseguire il diploma di liceo linguistico non dovranno più spostarsi fino alla lontana Bologna o ricorrere a istituti privati nella nostra città. Dopo anni di attese e proposte al ministero, se tutto andrà come pare, il liceo «Morando Moran­di» di Finale si darà un volto nuovo. La scuola ha deciso di trasformarsi da vecchio liceo scientifico qual era in un centro «magistrale-linguistico-scientifico», dedicandosi a tre filoni di insegnamento per il diploma di maturità scientifica, infor­matica, magistrale e linguisti­ca.

Evidentemente al «Moran­di» c'era la convinzione della necessità di un cambiamento. Le iscrizioni erano calate paurosamente negli ultimi anni fino a toccare nel '78 l'abisso di 24 unità. A tutt'oggi le adesioni alla nuova scuola che sarà varata nell'anno scolastico '80-'81 sono già più di cento, anche se il ministero alla Pubblica Istruzione, con una recente circolare inviata al preside del Morandi, ha parlato chiaro: «Soltanto fino a 60 iscrizioni ogni anno, visto che la scuola è sperimentale». Come scegliere le volontarie «cavie» per la nuova scuola? Con un metodo che da anni sembrava aborrito e che invece oggi sembra tornare timida­mente in vigore: la selezione meritocratica.»

La struttura liceale rimase, fino all’a.s.1992-93, articolata nei quattro indirizzi di sperimentazione autonoma (il linguistico, lo scientifico-informatico, il socio-psico-pedagogico, il biologico-sanitario) e in quello tradizionale con il Piano Nazionale dell’Informatica e vide progressivamente aumentare il numero degli studenti che arrivarono ad essere circa 650.

Nell’a.s. 1993-94, con l’attivazione del Progetto Brocca le sperimentazioni furono denominate: linguistico, scientifico, scientifico-tecnologico, e socio-psico-pedagogico; la situazione si stabilizzò, ma dopo il 1995 ci fu un certo calo di iscrizioni anche a causa della concorrenza delle numerose sperimentazioni Brocca avviate presso Istituti tecnici e Licei delle città vicine.

Non per questo il Liceo cessava di rinnovarsi e potenziare i laboratori e le attrezzature.

Nel 1998 ebbe una nuova sede in via Digione, ampliata nel 2007 con l’aggiunta di una nuova ala e la costruzione della palestra; i laboratori (due di informatica, due di chimica, uno multimediale, uno di fisica, uno di biologia) sono fra i migliori e i più aggiornati di tutta la provincia di Modena.

A partire dal 2002 con la dirigenza della dott. Cristina Pedarzini il Liceo ha ripreso a crescere fino a toccare, nel 2011, un livello di preiscrizioni mai raggiunto in tutta la sua storia.

Dopo l’introduzione dell’attuale riforma Gelmini nel 2010, gli indirizzi sono: Liceo Linguistico, Liceo delle Scienze Umane, Liceo Scientifico, Liceo Scientifico con opzione Scienze Applicate, Liceo Scientifico con opzione Chimico-biologica, quest’ultimo derivante dall’opzione Scienze Applicate con una modifica del quadro orario in base alla legge dell’Autonomia.

Un corpo docente in maggioranza stabile e affiatato, abituato a lavorare con i progetti e le sperimentazioni fa sì che il Liceo Morandi sia un’agenzia formativa delle più valide e vitali di tutto il territorio.

Paolo Cassoli, dal volume: Sessant'anni del Liceo Morandi di Finale Emilia

 

 

 

[1] Carlo Grossi - L'istruzione pubblica a Finale Emilia attraverso i tempi ed il sorgere del Liceo Scientifico, in: «Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi» serie X, vol. V, AEDES Muratoriana, Modena 1970., ora riprodotto anche in: “Carlo Grossi. Una vita lunga un secolo. a cura di Lucilla Grossi, Baraldini editore, 2010.

[2] “A Finale da ottobre un liceo linguistico” in: il Giornale di Modena, 29 giugno 1980.